Roma – Sono due i concetti chiave emersi durante il convegno ‘Modelli di business per l’utilizzo dell’H2 e lo sviluppo della filiera in Italia’, organizzato a Roma da Confindustria e ANIMA Confindustria Meccania Varia: il primo, rappresentato in modo esplicito dalla maggioranza dei relatori, è relativo alla necessità di affiancare ai finanziamenti ai capex dei progetti di idrogeno anche un sostegno diretto agli opex, imprescindibile per dare avvio ad un’economia dell’idrogeno nel Belpaese; il secondo, implicito ma evidente leggendo i dati presentati dalla due associazioni e della molte imprese che sono intervenute nel corso del seminario capitolino, riguarda il fatto che la produzione di H2 decentrata, e quindi co-localizzata rispetto all’offtaker, potrà essere una soluzione utile per far partire il mercato ma non potrà costituire il modello di lungo termine tramite cui rendere il vettore un’alternativa realmente competitiva con i combustibili fossili.
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